2003 Luglio, Viaggio in Venezuela.
Con un volo Alitalia, viaggiamo da Milano Malpensa a Caracas, capitale
della Venezuela. Anche se facciamo quasi ogni anno qualche volo
intercontinentale, ma questo viaggio sembrata molto più lontano, mi affascinava
l’idea di vedere questo bel paese caraibico del Sud America. Dopo 10 ore trascorse
in aereo finalmente atterriamo a Caracas all'aeroporto internazionale di Simon Bolivar, mi sembrava di arrivare in aeroporto di Ulaanbaatar, magari
perche le montagne che circondava erano talmente simile, c’era solo una
differenza per atterrare ci si doveva abbassarsi a pochi metri sul mare, e
questo alla Mongolia manca.
Da Caracas ci dirigiamo verso Valencia, e poi a Puerto Cabello, dove
dobbiamo rimanere per motivi di lavoro per circa 12 mesi. Era la stagione delle
piogge nel mese di Luglio, e siamo stati accolti dalla pioggia amazzonica.
Valencia è la capitale del Stato di Carabobo dista 150 km ad ovest di
Caracas. Una città moderna e industriale, in piena espansione. Affascinante con
bellissimi edifici antichi e moderni, importanti università, musei e grandi centri
commerciali ("Sambil" in particolare) e il grande parco pubblico dove i
Valenciani amano passeggiare e
rilassarsi. Tutto questa circondato dalla natura e foreste, un gran verde che la
rende davvero affascinante.
Colonia Tovar – a 60 km ovest del Caracas, dopo il Parco Nazionale di
Maracao, si trova una comunità della Foresta Nera (Schwarzwald) della Germania
sud ovest, e nel lontano 1843 i primi abitanti della Germania venuti in
Venezuela, nello stato di Aragua. Per molti anni sono rimasti isolati dal resto
del paese, e per questo motivo sono diventati autosufficienti, conservando la
loro lingua, il cibo e le tradizione. Però
con il tempo si sono ben integrati nella cultura Venezuelana. Visitare Colonia
Tovar, è stata una esperienza piacevole, sembra di visitare la Germania nei
tempi passati.
In Venezuela si mangia molto, ma molto bene, dalla Tasca al ristorante Tiberius di Valencia e la casa della Parrilla. I vini cilene d’eccellenza è il “Casilliero del Diablo”. l Menu del Ristorante Tiberius, Valencia (a fianco), il bello di questo stampato e che è su una carta di pergamena e che te lo portano rotolato, come se si dovesse ricevere un messaggio di chissà di chi dell’antichità.
Posti che spesso frequentavamo sono la località turistica Chechervichie del Parque Nacional Morrocoy, con le isolette Cayo boracho, Cayo muerto, con l’acqua color turchese, sabbie bianche, la grande meta caraibica turistica Las Rocas e naturalmente Puerto Cabello, dove sono vissuta più a lungo in Venezuela. Famoso con la sua Fortezza di San Felipe, dicono che al tempo antico dal Porto Cabello spedivano il cacao, caffe, cotone e altri prodotti per le isole delle Antille Olandesi.
Venezuela attualmente è un paese ricchissimo con le sue risorse
naturali, come i prodotti Idrocarburi, durante la nostra permanenza per fare il
pieno della nostra vettura che normalmente il serbatoio conteneva circa 80
litri di benzina verde ma il paragone che posso fare, che il costo di 10
pacchetti di sigarette costavano molto di più del pieno, ma non dimenticando
che la maggior parte della popolazione viveva al di sotto della media, ma i Venezuelani
sono persone molto gentili e ospitali, parlano
con i turisti sempre in modo cordiale e anche tra loro si comportano nello
stesso modo. Chèvere !